Renato Guttuso

“Esprimersi con assoluta sincerità ed in comunità di spirito, liberi da ogni preoccupazione, sia arcaica che neoclassica, sia metafisica che intellettualistica. Primitivi, per necessità, perché nati in un’epoca di inizio"

Renato Guttuso nacque in Sicilia il 26 dicembre del 1911 entrando fin da subito in contatto con la pittura grazie al padre artista e al suo apprendistato presso lo studio del pittore Emilio Murdolo - quindi già all’età di tredici anni cominciò a produrre una vasta quantità di opere sopratutto legate al genere dei paesaggi. Negli anni Trenta decise di viaggiare abbandonando la sua terra natia per esporre in istituzioni illustri quale la Quadriennale Nazionale d’Arte a Roma e presso la Galleria del Milione a Milano insieme ad altri artisti siciliani. Durante il servizio militare, pochi anni dopo, ebbe l’occasione di conoscere Lucio Fontana, Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo e molti altre personalità artistiche che avrebbero influenzato la sua carriera nel periodo seguente. Da questo momento iniziò infatti a maturare una coscienza politica che avrebbe anche guidato la realizzazione di opere intrise di simboli quanto di ideologie dense di significati nascosti. Nel 1939 si trasferì nuovamente nella Capitale - una fonte di continua ispirazione, studio e ricerca - per poi lasciarla di nuovo a causa della dura politica di repressione da parte di Mussolini. Uno dei viaggi di formazione per lui più importanti risultò essere quello di Parigi nel 1945 quando ebbe la possibilità di conoscere Pablo Picasso ossia per lui stimolo di perenne scoperta e sperimentazione. Guttuso ebbe una vita molto passionale, dinamica quanto pluripremiata da riviste, mostre, biennali e fiere sia italiane sia internazionali. Dal 1965 fino alla sua morte nel 1987 visse e lavorò a Roma senza mai abbandonare la carriera politica in quanto senatore nel PCI - Partito Comunista Italiano per quasi trent’anni.