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Franco Angeli

“I miei primi quadri sono la testimonianza del contatto quotidiano con la strada.

Vidi i Ruderi, le Lapidi, simboli antichi e moderni come l’Aquila, la Falce e Martello, obelischi, statue, Lupe Romane sprigionare l’energia sufficiente per affrontare l’avventura pittorica”

 

Franco Angeli è una figura chiave di quella nuova generazione di pittori romani sviluppatesi all’aurora degli anni ’60 poiché, sperimentando tecniche e materiali vari in una ricerca tesa ad accostarsi all'arte astratta-materica, seppe superare l’Informale. Nasce a Roma il 14 maggio 1935 da una famiglia di umili origini e per questa ragione già all’età di nove anni inizia a lavorare in una carrozzeria e poi in una tappezzeria dove ha la possibilità di apprendere l’utilizzo di tessuti, sagome e ritagli che riporterà nelle sue opere. Angeli, pur non avendo frequentato regolari studi d’arte, inizia a dipingere nel 1957, anno in cui parte anche per il servizio militare a Orvieto. Una volta tornato a Roma conosce le opere di Alberto Burri di cui apprezza la capacità di utilizzo dei materiali e delle forme. La sua è infatti una pittura inizialmente influenzata dall’espressività materico-gestuale dell’Informale per poi volgere al monocromo  fino a rendere la tela simile a uno schermo quasi neutro sebbene animato da segni leggeri, da lievi vibrazioni luminose e da simbologie appena leggibili in trasparenza. Attraverso la sua personalissima tecnica è davvero in grado di evocare le forme e i simboli del passato riportando la pratica della pittura alle sue apparenze figurali. La vera svolta avvenne nel 1960 quando ha finalmente l’occasione di inaugurare la sua prima personale alla Galleria La Salita con una serie di lavori caratterizzate da veli di pittura a olio e calze di nylon tese, insomma simili a ricordi vissuti in un tempo lontano.

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Senza titolo

1975

Tecnica mista su tela

70 x 50 cm

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Senza titolo

Anni '80

Spray su tela

60 x 80 cm

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